Ciao Mamma,
ecco oggi ti racconterò degli ultimi dieci giorni di pancia di Leonardo.
Leonardo è il mio bimbo n°1…e per lui non sapendo assolutamente nulla di parto e avendo una paura tremenda ho frequentato un corso pre-parto… uno di quelli gratuiti offerti dall’Ospedale della mia città…un vero flop…. ma di questo te ne parlerò meglio un’altra volta.
Il mio Leonardo è nato con 11 giorni di ritardo, e le ho provate tutte…scendevo e salivo le scale, mi sono dedicata alle pulizie. Pulivo tapparelle, vetri, specchi, pavimento a carponi, scale a carponi, scale da seduta, soprammobili, sottomobili, lavavo a mano, lavavo me stessa con acqua tiepida… nell’ultimo mese di gravidanza ero io pulitissima e pulitissime erano tutte le cose che mi circondavano: il mio appartamento, le scale del condominio, l’androne del condominio, l’ascensore del palazzo e tutto per merito mio!
Ma ti assicuro nulla…
Si ho provato a fare anche quella cosa lì … ma nulla … ed è stato anche un po’ imbarazzante con quella panciona… pensa che avevo preso +27 kg… ero un orrore … ma tranquilla in un anno ho messo via tutto e anche più… senza fare nessuna dieta!!
La scadenza era il 15 novembre… ma nessun’avvisaglia in vista!
Così il 18 che era una domenica iniziai i famosi monitoraggi …
1° monitoraggio: tutto troppo perfetto… tutto calmo… contrazioni neanche l’ombra… le uniche contrazioni che avevo erano quello dello stomaco perché erano le 9 del mattino e io avevo un po’ di fame… nell’ultimo periodo…e anche nel primo, mangiavo ogni due ore!!
Dopo questa interminabile mezz’ora di tracciato andai a fare la visita ed ero tutt’emozionata… pensavo che il mio bambino potesse nascere da un momento all’altro ma nulla… risultato: ” pervio alla punta del dito”… tranquilla se ti dicono così vuol dire che c’è ancora tantissima strada da fare… io però ero ignara di questo e la vedevo come una cosa positiva.
2° monitoraggio: uguale al primo… con l’unica differenza che era un mercoledì… a no ecco che cosa cambiava: avevo qualche contrazione ma non erano quelle del parto…anche se a me facevano un po’ male… non avevo ancora idea del dolore di quelle giuste!!
E finalmente si è arrivati al 3° monitoraggio.
3° monitoraggio: erano le 8 di sabato mattina, era il 24 novembre… solito monitoraggio e solita calma…Leonardo stava benissimo nella mia pancia, al caldo, e cullato dai miei movimenti. Io poi lo proteggevo davvero dentro di me…guai a chi me lo toccava… eh si non mi facevo toccare la pancia da nessuno… solo da mio marito, dai dottori, e dalla mia nipotina. Mi ricordo che quel giorno nella saletta delle visite, che facevano in pronto soccorso ostetrico, avevo quattro giovani dottoresse tutte per me… pensavo che tra donne ci capissimo subito… ma non è stato proprio così… bisbigliavano tra di loro e alla fine il verdetto: RICOVERO DOMANI. Io rimasi molto allibita perché non possono ricoverare di domenica è risaputo che la domenica negli ospedali c’è meno personale!! Dovetti acconsentire e tornai a casa.
Fu l’ultimo mio sabato di libertà… ma non lo sapevo ancora apprezzare… erano le mie ultime ore da “non del tutto mamma”…
Prima di tornare a casa, feci le ultime commissioni, e quando dico feci è perché le ho fatte davvero io… ero in giro in macchina e guidavo io!
Andai anche a prendere il regalo per mio marito che il 30 novembre fa l’onomastico… Andai al supermercato, feci un giretto alla Prenatal e al centro commerciale.
Arrivai a casa che era l’ora di pranzo, cucinai e poi il pomeriggio mi misi a ricontrollare la valigia, mi preparai il pc, dei libri, della musica, insomma tutto ciò che serve quando uno va a fare una bellissima vacanza.
La sera avrei voluto tantissimo andare a ballare… tu penserai che sono matta… ma il mio ragionamento era questo: cosa poteva mai succedere??che ballando avrei rotto le acque??ma era questo il mio scopo… in qualsiasi caso il bambino doveva nascere… volevo evitare un’induzione di parto… e comunque l’ospedale era vicinissimo alla discoteca. Beh alla fine tutti (dal sindaco della città al primario di ostetricia, passando per il presidente della repubblica) me lo hanno impedito, c’è addirittura chi mi ha detto :” e se non ti vedono e ti spingono?”, beh era un po’ impossibile non vedermi: ero una portaerei!!
Comunque andammo a mangiare l’ultima pizza mangiata in tranquillità, senza alzarsi in continuazione, senza ricordarsi di portare tablet, bavaglini, salviette umide e passeggino, senza ricordarsi di chiedere un seggiolone, ma soprattutto fu l’ultima volta che mangiai una pizza in cui si poteva parlare con altri adulti di cose da adulti… che ricordi!!
Fu l’ultima serata della prima parte della mia vita…
Dopo la pizza si andò a bere una cosa (io solo acqua) in un bar cittadino dove ricordo c’era la musica alta e la mia pancia continuava a muoversi… a Leonardo è sempre piaciuta la musica, solo quella di “Tally Weijl” (il negozio di abbigliamento) lo ha sempre infastidito sia in pancia che fuori.
Credo che anche dentro la pancia lui ballasse, ora ha 3 anni e balla e canta in continuazione…
Torniamo alle mie ultime ore di attesa.
Vicino a questo bar c’era il pub frequentato da tutti i ragazzi novaresi ma per me era diventato off limits… tipo zona rossa.
E con questo concludo il racconto perché vorrei soffermarmi sul mio stato d’animo di quei giorni, provandoti a spiegare come mi sentivo.
Nessuno voleva o poteva capirmi, ero stanca, ero curiosa di vedere il mio bambino, volevo toccarlo, dargli dei baci, delle carezze, volevo vederlo negli occhi, vedere semi assomigliava, volevo vedere i suoi capelli. Ero contenta perché mancava poco e poi l’avrei finalmente stretto a me ed ero triste perché non sapevo se ce l’avrei fatta a fare la mamma, non sapevo se l’avrei capito subito, se sarei stata in grado di allattarlo, di farlo dormire, di consolarlo. Ero triste perché lui non nasceva, pensavo che forse non voleva stare con me. Ma soprattutto ero arrabbiata perché non potevo controllare io la situazione: bene o male noi scegliamo sempre cosa fare e quando farla. Ma in questo caso no!
Noi basiamo la nostra vita su delle date in cui ricadono degli avvenimenti, abbiamo l’agenda degli appuntamenti, abbiamo il calendario in cui scriviamo gli impegni, tutta vita, tutte le giornate sono scandite da un’ ora, un giorno, un minuto. Il Natale è il 25 dicembre, la Pasqua cambia ogni hanno ma ci viene data una data e poi sappiamo che è quel giorno, il nostro compleanno è quel giorno. Da quando siamo piccoli ci insegnano ad essere in orario, gli inglesi direbbero “on time”. Ci chiedono di raccontare la nostra giornata e di farlo indicando l’ora, quindi “mi sveglio alle ore 7, lavo i denti alle ore 7e30, mangio alle ore 12, dormo alle ore 21…”. E’ vero che la data del parto è presunta, ma tu questo lo dimentichi immediatamente appena entri alla 36-esima settimana, e forse ancora prima. E poi nessuno ti ricorda che è presunta ma anzi sembra che sia fatto tutto perché quella data sia quella giusta, devi astenerti dal lavoro obbligatoriamente un mese prima della data di scadenza del parto, ma non un giorno a caso vicino a quella data, ma proprio quel giorno indicato dai dottori solo un mese prima; inizi a fare gli esami post termine calcolando proprio quel giorno di scadenza, ti ricoverano calcolando proprio quel giorno. Ma insomma se è solo presunto perché non fate in modo che sia presunto…aiutateci ad affrontare il parto in modo più tranquillo.
L’attesa per me è stata destabilizzante.
E poi un’altra cosa che iniziavo a non sopportare quando tutti mi dicevano che cosa era meglio per me…ero incinta non da internare! Una mamma parla con il suo bambino o la sua bambina sin da quando è un semino dentro la pancia… una volta per tutte chiariamo che noi mamme sappiamo che cosa è bene e cosa no per noi e la nostra pancia!!
Quindi mamma ti consiglio di dirlo a tutti che sei in grado di scegliere, non farti condizionare!
Un’altra sensazione è l’ansia di essere inadeguata: le ostetriche dicono che il parto avviene quando c’è completa sintonia tra mamma e piccolo, quindi la domanda è: “allora non nasce perché non c’è sintonia?” No tranquilla non è per questo, non so darti una risposta ma ti assicuro che tra me e i miei bimbi c’è stata subito sintonia!
Buona giornata Mamma…