Vi è mai capitato di dover spiegare ai bambini la morte e i suoi riti? A me è toccato diverse volte, ma quest’ultima è stata diversa. Loro sono cresciuti e soprattutto Leonardo inizia a capire cosa comporta la morte. Purtroppo è mancato un mio caro familiare e abbiamo dovuto partecipare al rito funebre.
Eravamo a casa dei miei genitori quando Leonardo chiede:
– Ma è obbligatorio andare al funerale?
Qualcuno dei presenti risponde:
– Certo che è obbligatorio.
– No, non è obbligatorio.
Rispondo io.
– Ma cosa dici è un dovere andare al funerale.
Controbatte indispettita la persona presente.
– No, non è un obbligo e non è un dovere, ognuno vive questo momento come meglio crede. E’ un momento intimo.
Rispondo io.
A quel punto il silenzio è piombato sui presenti, e sui bambini che iniziavano a non capire perché la loro domanda avesse portato così tanto scompiglio.
Io ho un approccio molto mio sulla morte. L’ho conosciuta così tante volte, che ho tanti anni quanti gli amici persi, e magari qualche in più se ci mettiamo dentro anche i parenti, mi sono dovuta abituare a conviverci.
Per cui la mia teoria è se accettiamo la vita, dobbiamo accettare la morte. Come ci piace andare ai battesimi per rendere omaggio alla nuova nascita, insegno ai miei bambini che è segno di rispetto per il defunto andare al suo funerale, una sorta di ultimo saluto per ringraziarlo del tempo che ha passato con noi. Per questo è un onore essere presenti al funerale dei nostri cari e non è un obbligo.
Poi parto dal presupposto che tutto ciò che è OBBLIGO non porta mai pensieri piacevoli, per cui a casa mia questa parola la sostituisco con OPPORTUNITA’.
– Mamma ma si deve piangere ai funerali?
Mi chiede incuriosita Asia
– La domenica la Messa inizia sempre con una canzone, perché siamo nella casa di Gesù e siamo contenti di vederlo. Anche il funerale inizia con una canzone, perché ringraziamo Gesù di essere vicino a noi in questo momento triste. Cantare ci aiuta ad essere meno tristi. Si piange perché sappiamo che quella persona ci mancherà, perché non possiamo più mangiare un gelato con lei, o telefonarle. Perché le lacrime sono il nostro modo per dire a tutti che siamo proprio tristi. Ma non tutti quando si sentono giù di morale o arrabbiati piangono, altri stanno zitti, alcuni urlano, altri cantano. Se tu sei triste e vuoi piangere puoi farlo. Ma non sei obbligata.
Rispondo io.
Ma le domande continuano e le risposte non sono certo facili e scontate. Ora è il turno di Leonardo:
– Ma perché Dio ci fa morire?
Non pensavo di dover affrontare domande così filosofiche con un bambino di 9 anni. Per cui cerco di prendere tempo.
– In che senso? Il nostro corpo ad un certo punto potrebbe funzionare male, il cuore smette di battere. Non c’entra Dio.
– Si mamma questo lo so, ma perché Dio ha fatto in modo che il nostro corpo funzionasse male?
– Sai tesoro, ti ricordi Adamo ed Eva? Loro hanno mangiato la mela e sono diventati mortali. Noi siamo i loro discendenti e siamo mortali anche noi.
– Ok, mamma, ma Dio poteva punire solo Adamo ed Eva e a noi ci lasciava vivere per sempre. E poi facciamo che accetto questa cosa. Ma perché deve farci morire con le guerre?
– Allora Leo vivere per sempre non è possibile e per fortuna che Adamo ed Eva hanno mangiato la mela, perché vivere per sempre sarebbe molto noioso. Poi che faresti tu a 200 anni con il bastone? Io mi lamenterei e basta, e poi se nessuno muore non si può neppure nascere: saremmo troppi.
– Eh già mamma!
– Per quella cosa che Dio ci fa morire per le guerre… te la racconto un pochino semplice poi riprendiamo tutto quando sarà il momento giusto. Dio ci vuole bene e non ci fa fare delle cose brutte e neppure quelle belle, lui ci vuole semplicemente felici. Per questo ci permette di scegliere. Un po’ come faccio io. Io ti preparo il minestrone e ti dico che puoi scegliere tra mangiarlo e non mangiarlo e ti spiego che se lo mangi cresci forte e sano perché le verdure fanno bene, se non lo mangi resti digiuno. Dio ci fa scegliere anche quando litighiamo con gli amici se arrabbiarci con le parole o se usare le mani e picchiare. Noi scegliamo. A volte facciamo la scelta sbagliata. Quindi Dio non ci fa fare le guerre ma sono gli uomini a scegliere di farle.
– Mamma …
– Dimmi Asia…
– Ma scegliere è difficile.
– Certo che è difficile ma è anche molto bello. Se possiamo scegliere vuol dire che siamo liberi e nessuno ci obbliga.
E’ capito altre volte di parlare della morte ma sino ad ora è sempre stato molto meno riflessivo. Avendo origini siciliane, festeggiamo anche la giornata dei morti con i regali da parte dei nostri cari defunti, come se fosse un “Los dias de la Muerte”. Mi sa che dovrò davvero leggere un libro di filosofia per bambini, perché le domande sulla vita si nascondono dietro l’angolo.
Non so quale sia l’approccio giusto verso un argomento così delicato, ma oggi più che mai bisogna cercare di rispondere alle loro domande. Sono sicura che non dobbiamo lasciare troppo spazio alla loro fantasia quando si affrontano questi temi, soprattutto oggi che le parole morte e guerra sono sulla bocca di tutti.