– Bambini sveglia, sveglia, oggi è LA GIORNATA DEI CALZINI SPAIATI.

– La giornata dei calzini strimpellati?

– No Leo, SPAIATI NO STRIMPELLATI

– Asia cosa vuol dire spaiati?

– Che sono sparati?

– Non proprio. Cosa vuol dire paio?

– Che ci sono delle cose …

– Si ma quante cose e come sono queste cose?

– Sono 2 cose uguali!

– Ecco due cose uguali, come due calzini uguali … Spaiato vuol dire che non si ha la coppia, che il calzino non si accoppia al suo uguale.

La nostra giornata inizia così. Dopo aver fatto colazione, preparo i calzini spaiati. Di solito preparo solo i vestiti, per evitare di riappendere tutto nell’armadio, ma oggi è un giorno speciale.

– Ma io non volevo mettere questi, io volevo quelli a pallini: un calzino con i pallini bianchi e l’altro con i pallini neri.

Inizia a brontolare Asia. Mentre ripongo i calzini nel cassetto e prendo quelli scelti dalla Miss e iniziamo a riflettere sul vero significato di questa giornata.

– Ma sapete perché si festeggia questa giornata?

– Si, per anticipare il carnevale!

Risponde Leonardo in evidente stato di eccitazione.

– Non proprio, Leo. Sei fuori strada. Ma non ti ricordi che ogni anno da quando sei alla scuola materna, questo giorni si mettono due calzini diversi?

– Si. Ma … ecco lo so, lo so. Dimmelo tu!

– Se i due calzini non sono uguali, abbiamo detto che sono diversi. Festeggiamo la diversità. Essere uguali agli altri, ricordatevi che non è sempre bello e non sempre si può. Ognuno di noi deve poter manifestare quello che è, e dev’essere rispettato per la sua diversità. Se un bimbo ha un colore diverso dal nostro e parla una lingua diversa, possiamo imparare a diventare amici ugualmente. Un bimbo muto per esempio che lingua parla?

– La lingua dei muti!

– Non proprio Asia, poi si chiama lingua dei segni non dei muti! Comunque un bimbo muto, italiano parla la nostra lingua, infatti se tu gli parli in francese non ti capisce. Usa solo un linguaggio diverso, il linguaggio è quello che ci fa comunicare, ci fa capire dagli altri. Ma un bimbo muto anche se usa il linguaggio dei segni, sa raccontarti una barzelletta, e anche la sua barzelletta è divertente come quella di un bimbo che usa la voce. Ed è molto bello capirla. Per cui se incontrassimo un bimbo muto, non dobbiamo lasciarlo solo in un angolo, per il solo fatto di non capirlo ma dobbiamo imparare il suo linguaggio, perché lui non riesce a usare la voce, ma noi possiamo usare le mani per comunicare e diventare amici. E’ un po’ come dire che tu vai in bici e il bimbo con il monopattino. E se giocate insieme potete fare tutti e due una gara ma su mezzi diversi.

– Leo ti ricordi i video che ti ho fatto veder qualche giorno fa, quando parlavamo di Giovanni?

– Si mamma era molto bello.

– E cosa dicevano sui bimbi come Giovanni?

– Che loro è un po’ come se venissero da un altro pianeta, e che dobbiamo imparare a conoscerli, che per loro un suono leggero può essere spaventoso e che se non ti salutano è perché in quel momento sono molto concentrati su un pensiero o su una cosa, un po’ come faccio io quando leggo! Ma con l’aiuto dei grandi possiamo imparare ad entrare nel loro pianeta e diventare amici.

– Proprio così Leo, ti ricordi bene. Per me è molto importante che non dimentichiate mai che tutti siamo diversi, chi di più e chi di meno, ma non bisogna mai lasciare solo chi non è uguale a noi. La diversità non la si sceglie. Un po’ come i calzini che ha trovato Asia. Lei questa volta li ha potuti cambiare, perché sono calzini. Ma chi si trova diverso perché muto, perché sordo, perché come Giovanni o come Giuseppe o Maria, o Bebe o Pietro non hanno voluto essere diversi e speciali. Ma noi che siamo “normali” che poi voi non lo siete molto e io ve lo dico sempre che siete un po’ strani, noi possiamo scegliere di essere loro amici e di farli sentire meno soli e più importanti.

– Si mamma e lo sai che siamo tutti diversi, e questa diversità ci rende unici.

– Ben detto Leo, questa diversità ci rende unici e dobbiamo custodirla e rispettarla.

– Mamma ma lo sai che in prima ci sono appesi tutti i calzini diversi?

– Davvero Asia, questa è una cosa bellissima, i calzini che ricordati viaggiano sempre in coppia, e un calzino è uguale all’altro, quando sono appesi tutti diversi ci ricordano proprio quanto sia importante essere differenti l’uno dall’altro.

Così pronti per uscire siamo andati a scuola. Sono i piccoli gesti che costruiscono un mondo migliore. La giornata dei calzini spaiati è un modo per ricordarci che ci sono tante diversità, alcune si vedono altre no, ma bisogna rispettarle tutte. Quando indossiamo le scarpe nessuno vede che abbiamo i calzini diversi, ma appena ce le togliamo tutti guarderanno come ci siamo vestiti, noteranno che il piede destro è rosso e quello sinistro è verde, e inizieranno a ridere, a parlottare, ad evitarci ma noi siamo sempre noi. Perché è facile guardare ciò che divide ed è più difficile trovare ciò che unisce. Dobbiamo ricordare  che un bimbo sordo, un bimbo autistico, una bimba senza un braccio, una bimba con la sindrome di Down, un bimbo normodotato hanno in comune sicuramente una cosa: il cuore.

Buona giornata dei CALZINI SPAIATI!

Ti lascio un cartone animato che ho fatto vedere a Leonardo e ad Asia, sull’autismo: clicca qui, e non te ne pentirai!

E poi c’è la storia Luca: clicca qui per scoprirla.

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